“Il mio lavoro consiste principalmente nel trasportare merce su bancali (carta, cartone, bibite, alimentari, biciclette, ricambi x automobili, etc etc…) in Italia, Francia e Spagna.
Quindi direi un lavoro “industriale” in andata per poi usare i piani mobili per il ritorno verso casa caricando merce alla rinfusa. Dai cereali alle farine, dal legname in pezzi al cippato, fino alla segatura e alla frutta…
Mi è capitato di caricare anche merce non posta su bancali: ferro in fasci, bobine di carta, paglia e fieno in balle, macchinari, trattori agricoli, telescopici, sacconi di merce sfusa, blocchi di marmo sfruttando la possibilità di caricare e scaricare dall’alto usando gru e carroponte o da dietro con muletti e telescopici…
La qualità e la versatilità dei rimorchi Knapen è a parer mio molto all’avanguardia, per non parlare dell’affidabilità e dell’eleganza. Ogni dettaglio è preso in carico dal costruttore, dalle pareti alle porte, dalle rifiniture ai dettagli e anche negli accessori meno necessari come cassettoni, verniciature e minigonne, la qualità risulta eccellente…
Un amico un giorno mi ha chiesto se avessi comprato un rimorchio frigo e dopo la mia risposta negativa mi ha confidato che il mio rimorchio era così talmente ben rifinito che non sembrava neanche un fondo mobile…
Un altro punto a favore per la Knapen in Italia è sicuramente il rivenditore, Gianni Oprandi che si avvale dell’aiuto burocratico della figlia Michela e dell’aiuto tecnico del genero Francesco; tutti e due molto competenti nelle proprie mansioni.
Per finire, una recensione tecnica. Ormai sono 15 anni che uso rimorchi Knapen tutti i giorni… non ho mai avuto un problema con nessun rimorchio che fosse attribuibile alla costruzione o all’uso dello stesso. Ho cambiato dei cuscinetti, delle pastiglie dei freni, delle gomme, dei tubi dell’olio, delle lampadine ma mai un problema all’impianto idraulico o al pavimento mobile…
In sostanza, se domani dovessi ricomprare un rimorchio, non chiederei neanche il preventivo a un concorrente. Comprerei Knapen a prescindere, come ho fatto in passato.”

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